Corriere della Sera / 13 settembre 2020
Da system integrator di tecnologie e processi a produttore di software con un focus sul credito al consumo per banche e istituti finanziari.
Nomi come Unicredit, Credem, Mediolanum, Compass-Mediobanca, solo per citare alcuni dei clienti che si sono affidati ai servizi di Quid informatica, radici a Firenze e sede operativa a Milano. Un’azienda che ha il suo perno nei servizi finanziari (valgono l’80% dei ricavi) ma che guarda anche alla media impresa.
E’ il percorso compiuto da Stefano Bertoli, fiorentino, 57 anni, un passato in IBM, che punta a chiudere l’anno con circa 34 milioni di ricavi e un margine operativo lordo superiore al 20%. «Per noi è stato un cambio di passo, ora puntiamo a diventare un punto di riferimento nelle soluzioni software per banche e società finanziarie nell’ambito dei prestiti personali, finalizzati all’acquisto dei beni di consumo, fino alla cessione del quinto», dice Bertoli che trent’anni fa ha fondato Quid informatica, selezionata da «L’Economia» e da «ItalyPost» tra le aziende Champions.
La svolta, impostata quattro anni fa e destinata a fare di Quid informatica un gruppo che punta su prodotti a maggior valore e che vuole diventare un player industriale al pari di grandi big dell’informatica, ha attratto nel 2019 il fondo Equinox, che ora ha il 55% a fianco di Bertoli e del management che ne posseggono il 45%. «E’ una partnership nata per affinare l’organizzazione, aggregare competenze, portando innovazione e trovare interlocutori nuovi», spiega l’imprenditore che ha chiamato come vice presidente Andrea Bovone, partner di Equinox. Nel consiglio è entrato anche Elio Catania, già senior advisor di Equinox e da fine luglio consigliere per la politica industriale del ministro Stefano Patuanelli.
Ora Bertoli disegna la nuova rotta per un’altra fase di crescita sostenuta dalle acquisizioni e dall’ampliamento dell’attività in settori vicini, come quello assicurativo e della gestione degli npl.