Città Impresa compie dieci anni e guarda a ovest. “Nuove idee per un nuovo sviluppo”

Il Giornale di Vicenza.

Dieci anni a raccontare la “metropoli Nordest”, a registrare anno dopo anno le tendenze di un territorio fondamentale per la crescita del paese, ad analizzare le sue caratteristiche, le sue trasformazioni, le sue gioie e i suoi dolori, i successi ma anche i limiti, in un periodo storico tra i più travagliati degli ultimi cinquant’anni.

Il Festival Città Impresa, nato nel 2008 e partito di fatto da Schio e dall’intuizione dell’allora sindaco scledense Luigi Dalla Via e di Gigi Copiello, arriva alla sua decima edizione e torna per la terza volta a Vicenza, dal 31 marzo al 2 aprile, con con un’edizione particolarmente centrata sul rapporto tra economia, politica e territorio e con un ricco programma di eventi che si svolgeranno nei più suggestivi luoghi della città, dal Teatro Olimpico alla Chiesa di San Bartolomeo a Palazzo Chiericati, dal Palladio Museum a Palazzo Trissino e alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leone Montanari.Il Festival, promosso dalla piattaforma editoriale VeneziePost e dal Comune di Vicenza, vede la collaborazione della Fondazione Corriere della Sera, la partecipazione di Confindustria Vicenza e Confartigianato Vicenza, la main partnership di Intesa Sanpaolo e Cassa di Risparmio del Veneto e la partnership di Adacta e Synergie.

COGLIERE LE TRASFORMAZIONI. “Il nuovo nasce in periferia” è un concetto di Enzo Rullani, che nei primi anni ha presieduto il comitato scientifico della manifestazione, per sottolineare il punto privilegiato di osservazione che il Città Impresa ha voluto ricoprire. E infatti il Festival ha sempre avuto un occhio privilegiato per il “nuovo” che emergeva, anche quando questo “nuovo” comprendeva il declino di un modello-non modello come quello del Nordest, e la nascita di un contesto metropolitano padano di cui ora le Venezie sono parte integrante. «Città Impresa, nei suoi dieci anni di vita, ha coltivato le ambizioni di questo territorio – le multinazionali tascabili, l’idea di capitale europea della cultura – e misurato i fallimenti, come quello delle sue banche popolari – osserva Filiberto Zovico, fondatore di VeneziePost e ideatore del Festival Città Impresa -. Si è cercato sempre di proiettare lo sguardo oltre il contingente per cogliere il senso delle trasformazioni che, complice la crisi, hanno mutato profondamente i connotati del Nordest, con la nascita di nuove imprese “champions” capaci di macinare utili con modelli imprenditoriali innovativi e con la crisi di quelle che non hanno saputo o potuto fare il salto di qualità richiesto dai tempi».Negli anni, il Festival è diventato il laboratorio di quell’asse Torino-Milano-Venezie (al plurale nel senso di Triveneto) che oggi viene interpretato come la piattaforma territoriale del grande patrimonio manifatturiero innovativo del Paese. Non a caso la manifestazione si è spostata negli ultimi tempi sull’asse Vicenza-Bergamo, due capoluoghi simbolo del manifatturieto italiano. E infatti all’edizione vicentina di questi giorni seguirà l’edizione “autunnale”, dal 27 al 29 ottobre, nella città del Kilometro Rosso.

“SPIRITO D’IMPRESA”. Il programma della decima edizione del Festival rispecchia le caratteristiche di questa nuova fase, intrecciando il grande dibattito economico e politico con i temi legati allo sviluppo del territorio. «Quando siamo partiti dieci anni fa avevamo chiaro che il Nordest era a un punto di svolta e da allora a oggi abbiamo cercato di riflettere sulla rotta che poteva portare a una nuova fase di crescita – dice Zovico -. Oggi siamo qui per mettere in campo nuove idee che consentano alle imprese e ai territori di uscire da questa fase difficile e costruire modelli inclusivi di sviluppo».«Questo è un canale preferenziale per favorire una crescita culturale consapevole delle nuove generazioni e svilupparne le capacità per integrarsi in società sempre più dinamiche – osserva Carlo Moretti, vicedirettore generale di Cassa di Risparmio del Veneto -. La presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo al Festival vuole riaffermare il sostegno alle iniziative di qualità per la diffusione del sapere e lo sviluppo del Paese». «Città e imprese sono due concetti centrali nell’identità veneta – conclude Jacopo Bulgarini d’Elci, vicesindaco di Vicenza e assessore alla crescita -. Le città e le imprese punteggiano il paesaggio della nostra regione: non solo quello fisico, anche quello valoriale. Vicenza ha sempre visto andare a braccetto creatività, produttività, innovazione, inventiva, ricerca della bellezza. È quindi un destino quello che ci porta a ospitare il Festival Città Impresa tra queste piazze, in questi palazzi e teatri, nella sale e sotto le volte che testimoniano ancora oggi di come lo spirito d’impresa possa abitare le città e mutarne la forma». Vicenza, dunque, torna anche quest’anno per tre giorni al centro del dibattito economico, politico e sociale del paese.

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