Conseguenze del voto americano, strategie per l’Europa e vie da percorrere per l’industria. È su questi attualissimi temi che si è aperto oggi il Festival Città Impresa a Bergamo, che per tre giorni affronterà gli scenari legati alla vittoria di Trump e alle politiche economiche e commerciali grazie ad interventi di big dell’industria, dell’economia e della politica.
Sul tavolo, innanzitutto, il tema dei dazi preannunciati da Trump tra il 10 e il 20% su tutti i prodotti che arrivano negli Stati Uniti, e al 60% dalla Cina. “Per l’Europa esportatrice è sicuramente un tema delicato – esordisce Emma Marcegaglia, presidente e ad del gruppo Marcegaglia, intervistata da Daniele Manca -. Goldman Sachs stima che la conseguenza cumulata negli anni possa essere un -0,5% di Pil in Europa. Ma, per essere realisti, probabilmente Trump userà i dazi come strumento negoziale per averne qualcosa in cambio e l’America non sarà in grado di produrre tutto quello che non importerà. Peraltro – prosegue Marcegaglia – i dazi provocheranno inevitabilmente una grande rivalutazione dell’euro, che permetterà di esportare negli Usa nonostante tutto”.
Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group, parla invece di “fine della globalizzazione”. “Nell’acciaio è già realtà”, dice aggiungendo che inevitabilmente “l’Europa debba andare verso una tutela delle sue aziende anche se non l’abbiamo mai fatto”. Monica Poggio, ad di Bayer Italia e presidente della Camera di Commercio italo-tedesca si aspetta “una reazione europea, ma ricordiamo che i muri non aiutano nessuno. Certo dovremo difenderci, ma il punto sta, per l’Europa, nel guadagnare autonomia strategica, per essere il più possibile indipendente”.
Lato Europa, infatti, gli imprenditori auspicano che la vittoria di Trump suoni come una sveglia: “L’Europa deve, per forza, integrarsi di più, avere una politica industriale basata sull’innovazione, ridurre il gap competitivo con gli Usa, avere una difesa comune, la capital market union, un prezzo comune dell’energia”, detta la linea Emma Marcegaglia. “Trattare singolarmente con Trump porterà tutti a perdere e a diventare irrilevanti”, chiosa Paolo Magri, presidente del Comitato scientifico dell’Ispi. E allora tutti concordano al tavolo di apertura del Festival Città Impresa: “L’Europa queste scelte deve farle unitariamente e presentarsi al mondo con un unico volto”.
Il Festival prosegue con la ricca giornata del sabato. Ospiti Letta, Gori, Visentin
Il Festival Città Impresa prosegue a Bergamo con una seconda giornata, sabato 9 novembre, come da tradizione ricca di eventi e incontri di spicco sul futuro delle imprese. Focus sull’esito del voto Usa, che molti descrivono come una “Brexit americana”. Sul tema spicca in particolare la prima presentazione, alle 18.00 in Sala Ferruccio Galmozzi, della versione italiana del nuovo libro “Brexit, l’inganno e i rimedi. Cos’è andato storto e come far ripartire il Regno Unito” (Post Editori) di Peter Foster, redattore Politiche pubbliche e Affari interni Financial Times, in dialogo con Marco Varvello, corrispondente Rai di Londra.
Il futuro dell’Europa nel contesto geopolitico globale sarà al centro di due momenti chiave della giornata. Alle 11:30, alla Camera di Commercio, Enrico Letta, presidente del Jacques Delors Institute e già presidente del Consiglio, dialogherà con Giorgio Gori, europarlamentare e vicepresidente Commissione per l’industria, sulle sfide per l’Europa dopo il voto USA. Sempre alla Camera di Commercio, alle 18.00, si riprenderà il tema europeo esplorando il ruolo dell’Europa tra USA e Cina con gli interventi di Adriana Cerretelli, editorialista de Il Sole 24 Ore, e Francesco Giavazzi, professore emerito dell’Università Bocconi e già consigliere economico del Presidente del Consiglio Draghi. I due momenti offriranno una panoramica completa sulle sfide e le opportunità per l’Europa nel nuovo scenario internazionale, con particolare attenzione alle implicazioni economiche e industriali delle tensioni geopolitiche attuali.
Nella seconda giornata, spazio anche ad altri temi di stretta urgenza per le imprese, a partire dal dibattito, alle 10:00 in Camera di Commercio, sulla transizione energetica che vedrà la partecipazione di Andrea Bolla, presidente e ad di VIVI Energia, che dialogherà con Silvia Bodoardo (Politecnico di Torino) e Michele Bolognese (Fondazione Bruno Kessler) per approfondire le strategie per un futuro energetico sostenibile. Sul fronte dell’innovazione digitale, si svilupperanno due importanti discussioni sulla digitalizzazione: a Palazzo Frizzoni, Giorgio De Nardi (Aton), Roberto Pinto (Università di Bergamo) e Marina Zani (La Cibek) affronteranno il tema della supply chain intelligente. Per il filone di incontri legato alla riorganizzazione delle filiere globali, due i panel in programma con interventi di Andrea Chinese (CTS), Piero Petrucco (Icop), Alberto Moro (Bitron), che esploreranno temi dalla diversificazione dei fornitori alle strategie per la competitività.
Nel pomeriggio, l’attenzione si sposterà anche sul futuro della manifattura italiana con un dibattito che vedrà protagonisti Patrizia Micucci di NB Aurora, Fabio Sattin di Private Equity Partners e Federico Visentin di Federmeccanica. Il panel esplorerà le strategie di crescita e innovazione per il settore manifatturiero italiano nel contesto internazionale.
Alle 15:00 a Palazzo Frisoni focus su piano casa e social housing. Il dibattito, che affronta una delle tematiche più urgenti del momento, vedrà la partecipazione di figure di spicco del settore immobiliare e industriale, quali Gabriele Buia (Unione Parmense degli Industriali), Carlo Cerami (Confindustria Assoimmobiliare), Giorgio Colombo (ICT Gruppo Edison), Giordana Ferri (Fondazione Housing Sociale), Olivo Foglieni (Gruppo Fecs) e Claudia Lenzini (assessora Politiche della casa, partecipazione e reti di quartiere Comune di Bergamo) e si propone di esplorare soluzioni concrete per affrontare l’emergenza abitativa.
Altro momento significativo sarà dedicato al tema delle pensioni e dell’uguaglianza, con la partecipazione di Elsa Fornero, già ministro del lavoro, Marco Bentivogli di Base Italia e autore di Licenziate i padroni e Tommaso Nannicini dell’Istituto Universitario Europeo. Il panel affronterà le sfide del sistema previdenziale italiano e le possibili riforme per garantire equità intergenerazionale.
Alle 15:00 all’Auditorium Ermanno Olmi si terrà la cerimonia di premiazione del Premio Letteratura d’Impresa, con la partecipazione di Riccardo Pavanato, amministratore delegato e partner auxiell & euxilia Anna Rita Rustici, direttore marketing Manini Prefabbricati e Giuseppe Morici, vicepresidente Gruppo Feltrinelli e autore di Crescere è una cosa da grandi (Feltrinelli). La giuria dei lettori sarà chiamata a scegliere tra cinque opere finaliste che spaziano dalla storia industriale italiana alle dinamiche familiari nell’imprenditoria. In lizza Giuseppe Lupo con “La modernità malintesa” (Marsilio), Simona Baldelli con “Il pozzo delle bambole” (Sellerio); e ancora “Licenziate i padroni” di Marco Bentivogli, “Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore” di Salvatore Giannella e “Verità di famiglia” di Sebastiano Mondadori, che verranno presentati nella mattinata.
La giornata si conclude alle 21.00 presso l’ex chiesa di Sant’Agostino con una serata evento che vede protagonista il musicista, compositore, direttore d’orchestra e Premio Oscar Nicola Piovani in dialogo con Giovanna Barigozzi, prorettrice all’Innovazione dell’Università di Bergamo, sul tema dei percorsi di innovazione.
Il Festival Città Impresa di Bergamo proseguirà domenica 10 novembre, giornata conclusiva sempre ricca di appuntamenti con personaggi di spicco del mondo dell’imprenditoria e politico. Tra gli ospiti di maggior rilievo, Paolo Poma, vicepresidente Camera di Commercio Italo-Germanica e amministratore delegato e direttore finanza Automobili Lamborghini, Federico Visentin, presidente Mevis, Fondazione Cuoa e Federmeccanica, Francesco Costa, vicedirettore Il Post, e Carlo Cottarelli, economista ed editorialista, già senatore.