La tempesta, più o meno inaspettata, è arrivata. Ha spazzato l’America e ora rischia di lambire anche l’altra costa dell’Atlantico. Il forte vento che ha riportato alla Casa Bianca The Donald cambierà le regole del gioco anche per l’Europa? Se ne discuterà da domani a domenica a Bergamo nel corso dell’edizione 2024 di «Città Impresa», il festival dei territori industriali promosso da ItalyPost, L’Economia del Corriere della Sera e il Comune di Bergamo.
Folta la lista di panelist che si confronteranno su come il voto americano cambierà il futuro dell’industria italiana e europea. «Ci siamo trovati di fronte a un anno complicato, con oltre sessanta Paesi al voto, di cui alcuni fondamentali come Regno Unito, Francia e, ovviamente, gli Stati Uniti. Inoltre, il grande scontro tra Usa e Cina ha generato incertezze nel nostro tessuto imprenditoriale — ragiona il direttore del festival, Filiberto Zovico — . L’Europa vive una fase delicata, con particolare attenzione ai problemi del settore automotive». Il festival dedicherà ampio spazio a questi temi portando sul palcoscenico diffuso in cui si trasformerà Bergamo fino a domenica politici, economisti, studiosi e imprenditori come, ad esempio, Emma Marcegaglia, presidente e ceo del gruppo siderurgico di famiglia, la quale anticipa: «Il ritorno di Trump è destinato a generare cambiamenti profondi negli equilibri economici e politici internazionali ma, paradossalmente, per l’Europa potrebbe rappresentare la decisiva spinta per cambiare paradigma. È certo che Trump introdurrà dazi pesanti per difendere le imprese americane e salvare i posti di lavoro. Ma che farà l’Europa? Di sicuro dovrà rispondere difendendo le proprie imprese, con un caveat, però. Trump difende l’America. Noi cosa difendiamo? Spero che questa elezione sia l’evento inaspettato che serva a scuotere finalmente l’Europa e a convincerla della necessità di parlare con una voce sola, di rafforzare le proprie imprese manifatturiere e magari di ricostruire anche le tante filiere produttive perse così da tornare a essere un Continente di peso e autorevolezza sui mercati internazionali».
L’apertura ufficiale del festival sarà domani alle 10.30 con Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, e Paolo Magri, ad di Ispi, che dialogheranno su «L’Europa e l’Italia dopo il voto Usa». Poi spazio agli imprenditori, con Giuseppe Pasini, presidente del gruppo siderurgico Feralpi, la ceo di Bayer Italia Monica Poggio, il presidente di Epta Marco Nocivelli, Valeria Brambilla, ad di Deloitte & Touche, e la stessa Emma Marcegaglia, la quale dialogherà con Daniele Manca, vicedirettore del Corriere. «In un contesto altamente mutevole, è fondamentale focalizzare l’attenzione sull’industria e la manifattura, imprescindibili motori di sviluppo, che devono essere sempre più al centro delle politiche nazionali ed europee» sottolinea Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo.