Il Giornale di Vicenza / di Laura Pilastro
Con orizzonti temporali definiti dallo stesso numero uno della società, intervenuto all’incontro “Le infrastrutture e le crescita”, ospitato al Cuoa di Altavilla nell’ambito del Festival Città Impresa. «Se per la tratta Brescia-Verona e Verona-bivio Vicenza si punta a concludere i lavori nel 2026, per l’attraversamento di Vicenza, il termine è previsto per il 2028». Dalle scadenze agli investimenti che, in fatto di Alta velocità, per Battisti corrispondono allo sviluppo del Paese: «Nessuno credeva che avremmo cambiato l’Italia, invece abbiamo trasformato il suo aspetto logistico». Intervistato da Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera e direttore del festival, il direttore generale di Ferrovie dello Stato ha fatto il punto sugli obiettivi del nuovo piano industriale dell’azienda, sulle sfide dell’apertura del mercato ferroviario, sui progetti di riqualificazione che interesseranno gli scali merci in disuso in alcune città italiane (tra cui Milano e Verona).
Accanto a queste migliorie, nel nuovo piano industriale ci sono le grandi infrastrutture, tra le quali il passaggio vicentino della Tav. «L’opera, in generale, cambierà tutto, consentirà di intercettare i grandi corridoi europei – sottolinea Battisti -. Ciò significa rimanere connessi con un sistema molto più articolato di relazioni transfrontaliere». Un obiettivo che per l’attraversamento di Vicenza, che di recente ha incassato il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici, si realizzerà in 9 anni. Intanto, l’analisi costi-benefici in corso sulla Brescia-Padova non preoccupa: «Non abbiamo ricevuto veti, noi stiamo andando avanti», assicura il manager che parla dell’infrastruttura come di un’opera che garantirà maggiore efficacia dal punto di vista delle porte di accesso al sistema turistico del Paese e del Veneto. Non solo: a breve prepareremo un progetto per mettere in rete gli aeroporti di Venezia e di Malpensa». Lo sprint agli investimenti, conclude, «è la leva per far crescere il Paese».